Centro Teikam

GLOSSARIO

Specificazioni sintetiche dei termini collegati al training autogeno analitico, fondamentali per comprenderne le possibilità educative e psicoterapeutiche.

Che cosa è la concentrazione passiva?

La concentrazione passiva è un atteggiamento dell’Io che viene utilizzato nel training autogeno analitico e che è caratterizzato da:
A) attenzione focalizzata sulle formule, e attraverso queste, sulle diverse parti del corpo;
B) assenza di sforzo volitivo nel realizzare il contenuto delle formule
C) atteggiamento del lasciar accadere
Questi tre aspetti determinano un’attenuazione dell’Io cosciente, che Jung spiegherebbe con l’abaissement di niveau mental di Janet.
Questo atteggiamento è in grado di determinare durante l’esercizio uno stato psichico caratterizzato in parte dall’attenuazione dell’Io cosciente e in parte da proiezioni dell’inconscio somatico.
La profondità dello stato è dipendente dalla quantità e qualità dell’allenamento autogeno e dal transfert presente nel campo archetipico.
Il passaggio all’atteggiamento di accettazione passiva, caratteristico del training autogeno superiore o avanzato, consente l’attuazione di uno stato di coscienza in cui l’Io cosciente, pur non essendo assente, è ancora più fortemente attenuato, prossimo cioè alla “luminosità” junghiana degli stati di sogno.
In questi casi venendo a mancare il punto A), e cioè la concentrazione sulle formule corpo-correlate, l’inconscio può fare più facilmente irruzione nella coscienza.

Che cosa è l’engramma?

L’engramma è un termine coniato da Semon (1908) e adottato da Schultz (1951) nella sua teoria dei bisogni per intendere un’immagine inconscia corporea che si forma per effetto della memorizzazione delle esperienze passate ripetute e delle abitudini acquisite dell’individuo e della specie. La ripetizione delle esperienze sembra rappresentare un elemento fondamentale perché l’engramma venga registrato nella sostanza organica. La mneme costituisce il deposito degli engrammi e viene definita come una sorta di memoria organica. L’engramma va distinto dal concetto junghiano di archetipo che si può collocare concettualmente in una dimensione più ampia, che comprende anche la sfera psico-spirituale.

Che cosa è la participation mystique?

La participation mystique è una caratteristica primitiva fondamentale dell’inconscio somatico. Si tratta di una facoltà che è stata ben descritta da Levy-Bruhl nella mentalità collettiva delle popolazioni primitive. Infatti questi individui furono studiati ampiamente dall’antropologo francese, che lo definì come stato collettivo presente nell’età arcaica nel quale non esisteva affatto un’individualità. Esso viene spesso citato da Jung nei suoi scritti per intendere un tipo particolare di legame psicologico con l’oggetto. Infatti sul piano psicologico la partecipazione mistica consiste nel fatto che il soggetto non può distinguersi chiaramente dall’oggetto, ma è legato a questo da un rapporto diretto che si può chiamare identità parziale o identità inconscia.

Che cosa è la mindfulness?

La mindfulness è una tecnica di derivazione orientale sviluppata nel 1979 da un biologo statunitense, Jon Kabat-Zinn, e che consiste nell’allenare lo sviluppo di una consapevolezza del momento presente. Si tratta di osservare i propri pensieri, emozioni e sensazioni fisiche in modo ampio e aperto, da poterli accettare senza riserve. Viene utilizzata per ridurre lo stress e l’ansia e migliorare le capacità di attenzione e regolazione emotiva.

Che differenza c’è tra training autogeno educativo e training autogeno analitico?

Sono entrambi due applicazioni specifiche del training autogeno, tecnica creata nel 1932 da I.H. Schultz, un medico psicologo tedesco.

Il training autogeno educativo si propone di agire prevalentemente sull’Io con una modalità cosiddetta di coprimento (in tedesco Zudeckung). Il training autogeno realizza, cioè, gli obiettivi dell’intervento in modo educativo attraverso la rassicurazione, il supporto ed il conforto attivo dell’Io. Le eventuali difficoltà vengono normalizzate in modo da rassicurare il soggetto rispetto all’ottenimento degli obiettivi.

Il training autogeno analitico utilizza invece un atteggiamento di scoprimento (in tedesco Aufdeckung) poiché realizza gli obiettivi dell’intervento psicoterapico attraverso la ricerca delle cause profonde, la ricerca dei significati latenti e la loro risonanza psicodinamica. Si pone in un’ottica interpretativa ed espansiva ricercando le determinanti profonde in modo da ricollegarle ai fenomeni esterni.

Chi siamo

L’équipe del Centro Teikam è composta da formatori di lunga esperienza clinica ed espressività editoriale, garanzia dell’elevato livello qualitativo della formazione. Attraverso l’incontro con colleghi esperti sarà possibile per psicologi e psicoterapeuti aumentare le proprie conoscenze nel settore analitico, immaginativo, archetipico, simbolico e corporeo in modo efficace e costruttivo.